Intervista con Dottnet: di Silvio Campione Occorre un nuovo atto d'indirizzo alla luce della normativa più articolata Al congresso Fimmg dell'ottobre scorso il segretario Silvesto Scotti fu chiaro "non vogliamo più coniugare verbi al futuro - disse riferendosi al rinnovo della Convenzione -: abbiamo bisogno dell'accordo nazionale, che serve per curare i nostri pazienti attraverso quei processi che, nelle realtà in cui sono stati attuati, stanno dimostrando la loro efficacia nella gestione della fragilità, della cronicità e della domiciliarità, favorendo il lavoro di gruppo pur mantenendo l'individualità fiduciaria, dotando la medicina generale di personale e di diagnostica di primo livello e gestendo il tutto in un'ottica di medicina d'iniziativa". E riferendosi ai tempi Scotti tuonò: "Abbiamo fretta. Il documento di programmazione economico-finanziaria del Paese incombe ed è necessario che in quella agenda di scelte di programmazione e politiche economiche sia messo nero su bianco il ruolo che questo Governo vuole assegnare ai medici di medicina generale convenzionati e conseguentemente al mantenimento del Servizio sanitario nazionale".
Bene, segretario. Allora cominciamo con i tempi. Quanto si dovrà attendere per la convenzione?
Per l'accordo occorre un atto d'indirizzo rivisto, anche perché ci troviamo di fronte a nuovi dispositivi normativi. Tanto per fare un esempio è appena uscito un documento sull'applicazione dei vaccini dove si fa un chiaro riferimento al compito dei medici di famiglia. Un ruolo che per forza di cose dovrà fare riferimento alla convenzione
.Intanto non si è ancora raggiunta un'intesa con la Sisac
Noi chiediamo chiarezza: ci siamo incontrati con gli assessori regionali perché occorre innanzitutto avere certezze sul futuro delle medicina generale, dal ricambio generazionale al ruolo. La bozza Sisac non mi sembra brilli molto in tal senso, soprattutto per quanto riguarda la parte economica.
Lei ha parlato di ruoli: il medico di medicina generale viene tirato in ballo quando si parla di sovraffollamento dei pronto soccorso.
Siamo disponibili ad avviare un tavolo di concertazione sui compiti del medico di famiglia ma che non va confuso con la presa in carico del paziente cronico potenzialmente soggetto a scompensi con altre necessità di ordine burocratico o specialistico. Dobbiamo concentrarci sui quei quattro-cinque punti che servono ad integrare il servizio sanitario con le necessità dei cittadini.
Già, ma il 2017 sarà l'anno decisivo per la firma della convenzione?
Chiediamo un margine per un trattativa valida. Se ci daranno ascolto allora la strada sarà tutta in discesa. |