(Italia Oggi) Per due euro in più. È da febbraio che i sindacati dei medici della mutua (è questa la definizione giusta perché in Francia, a differenza che da noi, la mutua esiste ancora e funziona molto meglio delle Asl con tutto il contorno dei cosiddetti «medici di base»); è da febbraio, dicevamo, che i sindacati dei medici si battono con la Caisse nationale de l'assurance maladie des travailleurs salariés (Cnamts), insomma l'equivalente della nostra vecchia Inam, Istituto nazionale assistenza malattie, chi se la ricorda, per un aumento di 2 euro a visita, da 23 a 25. Il prezzo della visita (che il paziente anticipa ma che viene immediatamente rimborsato dalla Cassa con accredito sul proprio conto corrente nel giro di una ventina di giorni e anche questo a noi italiani, abituati alle lentezze bradipiche dei rimborsi, sembra quasi prodigioso) è fermo da cinque anni, all'ultima convenzione medici-ministero della Sanità che risale, appunto, al 2011. Eppure la trattativa sindacale non fa un passo avanti e si spera solo che mercoledì 27 luglio (domani per chi legge) la ministra della Salute, Marisol Touraine, d'accordo con il suo collega del Bilancio e il premier Manuel Valls, si decida a «donner un coup de pouce», insomma, a fare un piccolo sforzo di un centinaio di milioni di euro per arrivare alla firma e accontentare i medici generici. I quali, ormai, non fanno neanche più storie sui due euro. Solo che li vorrebbero tutti e subito (pochi, maledetti e subito, come si dice) a partire dal 1° aprile 2017, quando entrerà in vigore la nuova convenzione quinquennale (che resterà in vigore fino al 2022), mentre il direttore della Cassa, Nicolas Revel, un grand commis socialista di lungo corso (è stato portavoce dell'ex sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë e segretario generale della presidenza della Repubblica con François Hollande, prima di passare all'amministrazione sanitaria: quindi abilissimo nell'arte del negoziato) ha proposto una rateazione. Un euro a partire da aprile 2017 e l'altro euro - facendo pure uno sforzo, perché la proposta iniziale era da aprile 2018 - a partire dal 1° dicembre 2017. In Italia, diciamolo pure, una proposta del genere sarebbe stata respinta al mittente con un «pernacchio», per dirla alla Totò, mentre in Francia sta alimentando un dibattito politico-sindacale quasi surreale. L'abile Revel ha messo in chiaro i conti della Cassa: con i due euro rateizzati il costo della convenzione è di 920 milioni di euro, mentre con i 2 euro pagati subito il conto sale a 1,2 miliardi di euro, 280 milioni di euro in più che farebbero salire la percentuale delle spese del personale medico convenzionato oltre la soglia dell'1,75% già fissato nella prossima legge di bilancio del 2017. «La ministra Touraine ci ha sempre detto che quel tetto dell'1,75% era troppo basso e che avrebbe fatto di tutto per alzarlo», protesta Eric Henry, presidente del Syndicat des médicins libéraux, una delle organizzazioni sindacali dei medici di base che domenica, 24 luglio, si è riunita per dire no e ancora no ai 2 euro rateizzati. Mentre il suo collega Claude Leicher, presidente di Mg France (Syndicat des médecins généralistes), ha fatto sapere che per martedì 26 luglio (oggi per chi legge) ha già fissato un incontro all'Eliseo con un collaboratore di Hollande per dirgli che lo Stato francese non rischia il default per 280 milioni in più. «C'est deux euros tout de suite», insomma stiamo parlando di due euro, s'incavola il presidente del terzo sindacato, Jean-Paul Ortiz della Confédération des syndicats médicaux français (Csmf). Il fatto è che in questa fase i medici non possono neanche contare sull'appoggio del partito socialista (di solito alleato). Lo storico responsabile della commissione Sanità del partito, Claude Pigement, Monsieur Santé come lo chiamano tutti (ora anche vicepresidente dell'Agenzia del Farmaco), ha lanciato un mezzo avvertimento in caso di mancato accordo nell'ultimo incontro di domani, 27 luglio: vediamo come i sindacati spiegheranno ai medici di aver rinunciato a un miliardo di euro di aumenti. Mica male per un dirigente politico di sinistra. Le cifre aggregate fanno sempre effetto, è il vecchio giochino di tutte le trattative sindacali. Forse i medici francesi, alla fine, dovranno accontentarsi di 2 euro in più. E pure dilazionati.
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