DOCTOR 33- Mauro Miserendino- Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin lo conferma indirettamente alla Conferenza di Rimini sulla Professione medica, rinviando a quanto concluso nella discussione sull'atto di indirizzo tra regioni e sindacati medici; a quel tavolo si è parlato per la prima volta di una convenzione di medicina generale "non a oneri zero". Sono dunque previsti aumenti sul nuovo accordo nazionale che si va a discutere con la Sisac. Dice Lorenzin: «quest'anno ho vincolato 800 milioni del Fondo sanitario nazionale ai livelli essenziali di assistenza, e al nomenclatore. Presto avremo il piano vaccini; il Ministero dell'Economia ha davanti le mie proposte; parte dell'aumento previsto sulle Finanziarie 2017 e 2018 voglio destinarlo al personale. Abbiamo fatto il patto sulla salute, e incominciato a ottenere risparmi da piani di rientro e revisione dei sistemi d'acquisto di beni e servizi tramite centrali uniche. Queste misure stanno generando risorse che si reinvestono sul servizio sanitario. Una parte degli aumenti al Fondo sanitario finanzierà il fondo per i farmaci innovativi dove daremo priorità agli antiepatite e ai nuovi antitumorali, ma un'altra, vincolata - 300 milioni- finanzierà lo sblocco del turn-over: nuovi contratti, nuove convenzioni, accesso alla professione e stabilizzazione dei precari nella sanità. Accanto alla riforma Aifa, è questa la priorità per i prossimi due anni».
Strappa applausi convinti, Lorenzin, dalla platea dei 600 rappresentanti di medici e odontoiatri, anche quando rivela che «in Senato stiamo per approvare la legge di riforma della responsabilità e la prossima settimana sarà approvato in Senato in prima lettura anche il "ddl Lorenzin" di riforma degli ordini professionali in sanità. Unico stallo sul comma 566, finché (sulle competenze di medici e infermieri ndr) non si arriva a un punto di caduta non si va avanti». Sul resto invece si fila: non ci sarebbe alle viste nessuna deriva verso un sistema sanitario all'americana, con un ruolo da gigante per le assicurazioni integrative o sostitutive. Lorenzin sottolinea che il governo intende garantire sostenibilità al Ssn «non fino alle prossime elezioni ma per 30-35 anni, per i nostri figli. In un paese che invecchia e deve curare le cronicità, certo, occorre liberare risorse per continuare a dare le cure migliori. E come fare senza varare modelli organizzativi flessibili, senza mettere insieme stakeholder e pazienti per trovare strade nell'era della medicina personalizzata?»
E' un discorso ottimistico quello fatto di fronte al presidente Fnomceo Roberta Chersevani e Cao Giuseppe Renzo: «Abbiamo avuto una crisi congiunturale gli ultimi 7 anni, nulla sarà come prima ma si deve tornare a investire, a far restare in casa i ricercatori, ad attrarre ricerca. Ho una proposta per un modello di carriera a tre livelli dei ricercatori universitari medici nell'arco di 15 anni, al termine del quale si potrà scegliere se restare nella ricerca o essere assorbiti nel servizio sanitario. Veniamo da dieci anni di blocco del turn over e da sei di blocco dei contratti, non si fanno più primari per risparmiare, va riportato ordine nel settore con un approccio meritocratico e trasparente mettendo step che permettano di tornare non dico a un livello eccezionale ma alla normalità. Occorre ritrovare un tessuto confortevole che non produca più la proletarizzazione della classe medica e più in generale dei professionisti italiani».